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Questione di Stile...educativo!


È risaputo che quando si diventa genitori s’impara ad esserlo e a farlo attraverso l’esperienza che si ha ricevuto con l’essere figli…dalle esperienze di vita avute coi propri genitori, con altri adulti significativi e dai modelli presenti nella società.

Si parla quindi di modalità o stili genitoriali, con cui i neogenitori svolgono funzioni educative, affettive, protettive, regolatrici ed empatiche nei confronti del figlio e sono presenti in tutte le persone ancora prima che nasca il bambino.


Si possono sintetizzare alcuni principali stili genitoriali:

1. Stile autoritario, caratterizzato da comportamenti severi e imposizione di regole che se non vengono soddisfatte si ridicolizza, biasima, si usa il sarcasmo e la minaccia allo scopo di ottenere l’obbedienza. È molto difficile che i figli sviluppino senso critico, opinioni proprie, ragionamento individuale o capacità di prendere delle decisioni. Lo stile è rigido e inflessibile ed è destinato ad alimentarsi con la paura del bambino nei confronti dei genitori con il rischio che nasconda il proprio comportamento per evitare punizioni (ad esempio, se prenderà un brutto voto a scuola tenderà a nascondere la valutazione piuttosto che a confrontarsi). In età adolescenziale le reazioni tipiche che potrebbero sfociare sono la sottomissione, la ribellione attiva o la resistenza passiva (oziare, sognare a occhi aperti…).


2. Stile permissivo, al contrario caratterizzato da poche regole che non definiscono limitazioni consistenti, a volte vi è un atteggiamento di “sottomissione” ai desideri dei figli determinando così una situazione di caos e inversione dei ruoli genitore-figlio. È un comportamento spesso centrato sul bambino ma senza orientarlo nelle sue scelte, rendendosi non responsabile di “correggerle”.

I bambini tendono a comportarsi senza filtri, spesso agiscono le loro emozioni senza capacità di mediazione e possono incorrere in difficoltà relazionali poiché immaturi e carenti nell'autocontrollo, nella responsabilità sociale e nella fiducia in se stessi, in grado di manifestare comportamenti aggressivi per suscitare una risposta di fermezza contenitiva da parte dell'adulto.


3. Stile autorevole: parola chiave “sicurezza di sè”. Questo non per indicare che un genitore autorevole è sicuro di tutto ciò che fa…ma è sicuro nel modo in cui lo fa. Mostra un comportamento coerente con le emozioni, richiedente e responsivo; le azioni del figlio vengono monitorate senza farsi intrusivi o restrittivi, ma al contrario assertivi; definiscono regole chiare e condivise con l’altro genitore. La relazione si basa sulla comunicazione cosicché i figli imparino la fiducia in se stessi e l’importanza delle loro opinioni e dal momento che è stato loro permesso di fare degli errori sono in grado di prendere decisioni diventando autonomi e autosufficienti.


Aldilà della teoria, la pratica è molto più difficile e spesso i confini tra i vari modelli di comportamento sono labili; non ci sono consigli né regole predefinite che possono essere utilizzate…ma sicuramente autenticità, coerenza e condivisione sono fondamentali per vivere appieno la relazione genitori-figli nella genitorialità.

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