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Quanto è difficile riprendersi…la coppia!


La nascita del primo figlio, come in tutte le altre tappe del ciclo vitale di una famiglia, costituisce un vero e proprio momento di crisi sia per la coppia, ma anche e soprattutto per i singoli individui.

Quando si diventa genitori, accanto alla grandissima felicità che comporta l’evento nascita, si insinua una crisi nella coppia che di per sé è funzionale alla famiglia perché la spinge a trovare nuovi equilibri, a mettersi in discussione, a muoversi riscoprendo nuove risorse, e che, come in tutte le crisi, si può trasformare in un’opportunità di crescita evolutiva; ma, può diventare rischiosa quando non la si “fiuta”, non la si coglie, o al contrario non si fa nulla, correndo il rischio che la coppia scoppi.

Il passaggio da coppia a famiglia non è affatto indolore: i profondi cambiamenti possono turbare la qualità della relazione di coppia; senso di solitudine, stanchezza e rabbia sono la maggior parte delle emozioni che i

genitori riferiscono di provare o di aver sperimentato accompagnati da elevati sensi di colpa, quando questi sentimenti sono molto diversi da quelli sperati e sognati.

Si vive, allora, quel frequente “sentirsi in gabbia” che può tradursi in un’insoddisfazione coniugale dopo la nascita del figlio, che spesso striscia sibilante nel segreto delle case. Nelle famiglie “più fortunate” questo “nodo viene al pettine” esplodendo in conflitti, separazioni, tradimenti.

In base a come la coppia si era strutturata prima dell’evento nascita, alla sua capacità comunicativa e di gestione e organizzazione dei momenti critici, si pongono le basi qualitative della relazione familiare: con la nascita del figlio le modalità relazionali fino a quel momento strutturate vengono amplificate e in seguito decifrate come funzionali o disfunzionali. È possibile, ad esempio, che un figlio possa venire “triangolato” nella relazione tra i due genitori utilizzando il bambino come “bypass comunicativo”: si servono delle difficoltà circa la gestione familiare evitando di parlare delle loro personali difficoltà, assai più difficile.


È importante che i genitori non dimentichino che dietro a una buona gestione del figlio c’è sempre una coppia che funziona, nonché un’autorealizzazione personale: anche se la nascita del bambino si fa prepotentemente spazio tra i due partner e le loro abitudini, la coppia non può dimenticarsi di alimentare e co-costruire con pari intensità il loro spazio, e i singoli individui di ritagliarsi uno spazio per sè.

In una relazione che si dica funzionale, gli spazi per il figlio e quelli per la coppia e l’individuo, si alimentano reciprocamente e sono strettamente legati tra loro. Il ruolo quindi della nuova famiglia è doppia: coniugale e genitoriale.

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